Buona festa del solstizio d’inverno, quando il sole rinasce: un’occasione per rafforzare il proprio Sole interiore!
La festa del solstizio d’inverno celebra la vittoria della luce contro la paura delle tenebre, ecco perché raccontare ai bambini l’origine di un mito che si perde nella notte dei tempi
Chi era Mitra? Divinità proveniente dall’Induismo, era venerato anche nell’antica Roma. Mitra è una forza positiva, giudice e protettore delle anime, una sorta di inviato divino in grado di portare luce e verità. Secondo un mito iranico Mitra sarebbe nato da una vergine, tema presente in molte religioni antiche; secondo altre leggende nasce già adulto, da una roccia.SOLSTIZIO D’INVERNO
In età ellenistica la nascita di Mitra veniva celebrata durante il solstizio d’inverno, in persiano Shab-e Yalda: dio della luce che si contrappone al buio dell’inverno per riportare la primavera nel cuore degli uomini. I giorni che corrispondono al Natale da sempre costituiscono un momento dell’anno particolare. Fra il 20 e il 25 dicembre nell’antica Roma si festeggiava il Dies Natalis Solis Invicti, Sole invincibile, il solstizio d’inverno, quando la notte più corta dell’anno portava con sé il buio, destinato a essere vinto dal sole che trionfa di nuovo.TEMPO DI RINASCITA
La natura muore e torna a vivere, il mondo rinasce. Sai da dove deriva il termine solstizio? Questa parola in lingua latina significa sole fermo, solstitium, perchè nei giorni dal 22 al 24 dicembre il sole raggiunge il punto di massima distanza dall’equatore e sembra fermarsi, immobile nel cielo. È il momento dell’inverno in cui le tenebre avanzano. Da Mitra a Horus, nell’antico Egitto, o Shamas, dio babilonese del sole, sono molti i culti che ricordano il potere benefico della luce, forza purificante, principio del Bene, potere di cambiamento e trasformazione. A Maeshowe, in Scozia, e nella tomba a corridoio di Newgrange, Irlanda, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una volta all’anno la pietra viene illuminata dal sole che nasce. Accade al solstizio, quando i druidi celti da tempo immemore celebravano Yule, la rinascita del sole. I ceppi di legna veniva accesi alla vigilia per onorare la dea madre e ardevano per tutta la notte del solstizio, fino al mattino, auspicio di pace e fertilità.